Comunicato stampa n. 11

Quattro nuovi centri commerciali lungo corso Vercelli?

Destino funesto per gli esercizi cittadini

Lo scorso venerdì 29 aprile si è svolto un importante incontro al Quartiere Sud di Novara, promosso dal candidato sindaco per l’IdV Giovanni Pace, per fare il punto con le associazioni e i commercianti novaresi riguardo la ricaduta che potrebbe avere sul tessuto economico cittadino la realizzazione di quattro grandi centri commerciali lungo l’asse di corso Vercelli, previsti dal PUC (Progetto Unitario di Coordinamento), strumento di indirizzo propedeutico all’Addensamento A 5 (commerciale extraurbano arteriale). Al convegno hanno partecipato, oltre all’ingegner Pace, che ha introdotto la questione generale, la coordinatrice provinciale dell’IdV Maria Lucia Infantino e l’esperto in studi e ricerche di mercato in campo commerciale Mario Frau, cui è spettata l’esposizione tecnica del problema nel tentativo di rispondere all’interrogativo su quali saranno gli effetti pratici dell’apertura dei suddetti quattro centri commerciali sul relativo comparto cittadino, soprattutto sui piccoli esercenti attualmente in attività. Il quadro che si è delineato, come esposto da Pace e Frau, ha assunto toni davvero foschi, in termini economici, per il piccolo commercio cittadino: considerato che i circa 23.000 metri quadrati di superficie di vendita di nuovo impianto (aumentabili fino a 36.000 mediante trasformazione da produttivo a commerciale di altre aree lungo lo stesso corso Vercelli), moltiplicati per i 3.500 euro annui di produttività a metro quadrato, parametro economico unitario euro-mq riferito ai grandi esercizi commerciali, potrebbero generare un fatturato potenziale di 126 milioni di euro annui (più del 15% circa del Mercato Teorico Potenziale stimato per il bacino di utenza del polo di Novara), ne deriva che tale fatturato sarà a scapito degli esercizi di vicinato e di media distribuzione già esistenti, con una conseguente “cannibalizzazione” da parte dei più forti sui più deboli. Il che si tradurrebbe in uno spostamento del baricentro economico dal centro storico novarese verso il nuovo polo commerciale di corso Vercelli, con relativa “desertificazione” dei negozi cittadini, là dove sopravvivrebbero solo le grandi insegne. Una crisi che si potrebbe innescare già solo con la metà degli introiti previsti per tale polo commerciale periferico; introiti che sottratti ai negozi cittadini avrebbero come conseguenza ineludibile quella delle serrande abbassate. Si stima che per ogni nuovo posto occupazionale prodotto nel settore della grande produzione se ne perdano 2 e mezzo nel piccolo commercio. Una previsione drammatica che dovrebbe indurre gli esercenti e le associazioni a riflettere sullo sviluppo selvaggio della grande distribuzione a scapito della media e piccola già esistente. Di tale problematica l’IdV continuerà ad interessarsi, consapevole della funesta ricaduta: morte del piccolo commercio e desolazione cittadina.