IL SITO DELLA PROVINCIA DI NOVARA

Il caso Phonemedia

02.12.2010 22:20

Prima di parlare di quella che è la situazione dei lavoratori di Phonemedia, credo sia doveroso accennare ai trascorsi dell’azienda e dei lavoratori che vi erano impiegati.

Phonemedia era un’azienda che si occupava di vendita e servizi telefonici per conto terzi e aveva alle sua dipendenze circa 2000 persone sul territorio piemontese (Novara, Biella, Trino Vercellese, Ivrea). I dipendenti non godevano tutti dello stesso regime contrattuale: alcuni erano lavoratori a tempo pieno, altri part-time, per alcuni l’attività svolta in Phonemedia era quella prevalente, per altri no. Questo è importante per capire che alcuni dei lavoratori di questo call center hanno avuto accesso a delle forme di ammortizzatori sociali e altri no. Questa diversificazione salariale e contrattuale è una delle ragioni del danno sociale creato dalla crisi dell’azienda.

Proprio in virtù delle differenze esistenti tra i lavoratori e del fatto che questi lavoratori erano in una condizione di estremo bisogno, in quanto senza stipendio da mesi, la regione Piemonte (amm.ne Bresso) aveva stanziato un fondo che è stato versato a questi lavoratori, prima ancora dell’indennità di cassa integrazione, a titolo di prestito. Come ogni prestito, anche questo prevede una restituzione. Il problema è che la maggior parte di queste persone non vive una condizione economica tale da consentirgli la restituzione, che graverà sulle famiglie, se presenti, oppure direttamente sui lavoratori, aggravandone il disagio sociale ed economico. Altro problema è nato a proposito dell’accesso agli ammortizzatori sociali: solo alcuni dei 600 lavoratori novaresi vi ha avuto accesso (circa 400), ma tutti ed indistintamente dovranno restituire il prestito ottenuto dalla regione. È chiaro quindi che           quello che voleva essere un gesto di solidarietà e di aiuto concreto a questi cittadini da parte della regione Piemonte, si è trasformato in una “spada di Damocle”.

Le iniziative prese a favore di questi lavoratori sono state volte alla riqualificazione professionale e all’orientamento. Tali azioni sono state gestite dal Centro per l’Impiego di Novara, che ha inserito i loro profili nel proprio database. Penso sia superfluo dilungarmi sul fatto che, dato il particolare momento storico che stiamo vivendo, è poco plausibile che questo possa sfociare in una concreta possibilità di reimpiego di questi lavoratori. In questa stessa sede, è stato portato avanti anche un percorso di orientamento, volto a far conoscere meglio il mondo del lavoro a queste persone e a migliorare il loro personale rapporto con le offerte di lavoro (es. come scrivere un buon curriculum vitae o come affrontare un colloquio di lavoro). Il dato da non trascurare è come queste attività si siano svolte da qualche settimana a questa parte, verso il termine dell’erogazione dell’indennità di cassa integrazione (considerato anche il periodo delle feste natalizie), la cui scadenza è il 23 febbraio 2011.

Lo scenario attuale è molto cambiato e per molti versi è peggiorato. L’azienda ha dichiarato il fallimento con un debito di circa €81.000.000, il posto del commissario straordinario Francesco Dimundo è stato preso dalla curatrice fallimentare Cinzia Marnati, vicepresidente dell’Ordine dei Commercialisti di Novara.

Per concludere, credo sia doveroso dire che allo stato attuale ancora nulla di concreto si prospetta a questi lavoratori, che si troveranno a breve a dover ripagare un prestito di solidarietà che non sono nelle condizioni di pagare. Alcuni progetti sono stati avanzati da altre forze politiche per ricollocare i lavoratori di quest’azienda in una nuova realtà lavorativa. Nei prossimi mesi dovremo vigilare su queste “nuove opportunità” e magari prepararci a formulare delle proposte alternative, che in armonia con i nostri principi non siano merce di scambio, ma trasparenti e costruttive per il territorio. Come forza politica che riconosce il lavoro quale mezzo di emancipazione sociale e crescita personale dell’individuo, soprattutto se giovane, all’interno della realtà democratica, non possiamo ignorare i problemi lavorativi ed economici di queste persone.

 

Loide Curcio

 

09 09 2010 Odg Consigliere Cursio-modalita' di restituzione dei finanziamenti .pdf (477,3 kB)

 

 

 

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