Per lo scudo fiscale approvato dalla maggioranza del governo di Roma, occorre riesumare la definizione di «legge porcata». Una porcata a danno dei cittadini onesti, degli imprenditori che investono nella loro azienda. Una porcata a favore di riciclatori di denaro sporco, della criminalità economica, che in Italia quasi sempre vuol dire mafia e camorra. Chi ha investito sulla propria azienda continua ad essere soggetto a una tassazione elevatissima, che il governo Berlusconi ha ulteriormente innalzato. Chi ha portato i soldi all’estero, sottraendoli a impieghi produttivi a favore del Paese, si limita a pagare il 5%.  Ci sono tanti imprenditori leali con il fisco. Piccoli imprenditori, artigiani, commercianti professionisti, che pagano comunque le tasse e si danno da fare per tenere in piedi la propria impresa. Creano occupazione. Devono subire la concorrenza sleale di chi le tasse non le paga. Un lavoratore, che ha lavorato tutta la vita pagando aliquote fiscali dal 20% in su, paga sulla propria liquidazione una tassazione del 27%. Chi frodando il fisco, i soci, i dipendenti dell’azienda ha costituito riserve illegali all’estero paga meno di un quinto di quel lavoratore.  Il piccolo risparmiatore che tiene i soldi in banca, paga egualmente il 27%. Chi si è comprato azioni o titoli sostenendo comunque l’attività economica del Paese paga il 12,5%. Gli unici che vengono premiati, accarezzati, blanditi, coccolati da questo governo sono evasori non per disperazione ma per scelta. Dei 95 miliardi di euro rientrati, solo 4,5 circa sono tornati nelle casse dello Stato, ma pagando il giusto e il dovuto avrebbero potuto essere 30/35 miliardi di euro.

In Inghilterra per «far rientrare» 100 sterline se ne devono pagare 51, in Usa per 100 dollari, 35. I nomi degli evasori sono di dominio pubblico. C’è da chiedersi: val la pena di essere onesti in questo Paese? Sì, ne val la pena. Ricordando l’avvocato Ambrosoli, quell’eroe civile che ha pagato con la vita l’aver svelato la rete di circuiti criminosi al cui centro stava Sindona. Ma essere onesti non basta: occorre che tutti, lavoratori, imprenditori, intellettuali, professionisti, uomini di Chiesa, indipendentemente dalle proprie preferenze nella geografia politica e soprattutto chi ha la responsabilità della politica, tutti ci mettiamo in gioco per arrestare questo declino etico, morale ed economico, lo dobbiamo ai nostri giovani; questo premio alla malavita e agli evasori è indegno di un paese civile.

Anche in questa occasione la Lega di Cota si è distinta per la diretta partecipazione all’approvazione di tale indegna legge con un suo relatore: “Maurizio Fugatti” (Lega Nord),

Ma cosa ha a che fare la Lega Nord con la cultura, la religione e la storia del Piemonte? Teniamola  lontano dal governo del Piemonte, ne trarrà beneficio il nostro vivere civile e democratico,

con un  SI’ a  Mercedes BRESSO

                                    NO a  Cota della Lega

E qual’è il vero volto della Lega? E’ quello che emerge dalla registrazione di CANAL +,  sotto riportata? Lascio alla vostra sensibilità di cittadini onesti del Piemonte un giudizio in merito:

(riportare la stringa nella riga del vostro browser)

Mercedes BRESSO in una intervista riportata lunedì 08.03.2010 affermava:

"Così fermerò gli squadristi del Carroccio"

   di S.Strippoli e M.Trabucco

Presidente Bresso, lei ha annunciato che non farà più dibattiti pubblici con il suo avversario Roberto Cota. Le difficoltà di dialogo tra voi due sono l´ennesimo segno del degrado generale della politica o riguardano soltanto lui?
«Riguardano la Lega, che va ai dibattiti con le truppe organizzate da Borghezio: l´avevano nascosto in cantina, ma è ricomparso. Il problema non è la claque. I loro obiettivo però è insultare, impedire una presentazione tranquilla delle proprie idee. Anche i nostri militanti non sognano che di misurarsi con Borghezio. Ma io non faccio queste cose che hanno venature squadristiche». 
Squadrismo non le sembra un termine eccessivo? 
«Perché lo squadrismo cos´è? Comincio a diffamarti e su quella base ti aggredisco verbalmente, ti minaccio per spaventarti. Noi non ci spaventiamo, ma quando ho visto questi comportamenti anche alla Camera mi sono detta: "All´inizio le aggressioni contro Matteotti erano così"».

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 

evitiamo un ulteriore grave danno al Piemonte!

Grazie per la Vostra cortese attenzione,

Con cordialità,

  Pasqualino

  MATTALIANO

  candidato al Consiglio Regionale

  per “Torino e provincia”

è laureato in economia e commercio, all’Università Cattolica di Milano. Ha speso trentacinque anni della sua attività lavorativa all’Olivetti.  Vive in provincia di TO. Sue attività: la politica, poesia, pittura, musica classica e il volo.