Questione Sarpom: sicurezza sul lavoro e sicurezza ambientale

MARIA LUCIA INFANTINO - COORDINATORE PROVINCIALE IDV - Tra fine agosto e i primi di settembre presso il polo chimico di San Martino di Trecate (raffineria Sarpom), si sono verificati due pericolosi incendi, altamente rischiosi per i lavoratori e per il territorio.

Il primo incendio risale al 31 agosto mentre il secondo all’11 settembre. Quest’ultimo, che ha coinvolto la torre dell’impianto, avveniva perché durante le operazioni necessarie al ripristino della produzione dell’impianto Aps/3 si verificava una perdita di prodotto da una tubazione adiacente alla colonna di distillazione. Poiché il prodotto fuoriuscito veniva a contatto con una superficie calda si scatenava l’incendio. Tutto il personale, circa 400 dipendenti e tecnici esterni, veniva evacuata.
Fortunatamente il piano di emergenza interna ha evitato feriti.

In seguito a questi fatti la Procura ha aperto un’indagine per verificarne le cause, se le norme di sicurezza sono stata rispettate e se, in generale, vi è qualche responsabilità e non si è trattato di causa imprevedibile e fortuita. La Procura ha  dovuto necessariamente procedere al sequestro di parte dell’impianto, che determinerà un rallentamento della produzione.

La vicenda pone una molteplicità di interrogativi: quante risorse le aziende destinano alla sicurezza sul lavoro? Sono sufficienti?  Basta la visita del ministro Prestigiacomo, richiesto dall’on. Nastri, presso gli stabilimenti Sarpom o, forse, per evitare futuri incidenti occorre un piano legislativo che affronti seriamente e definitivamente il problema sicurezza dei lavoratori? Un’azienda con un notevole impatto ambientale come la Sarpom non dovrebbe interloquire con le amministrazioni provinciali  e dei comuni adiacenti per permettere un monitoraggio  costante della situazione? A causa del sequestro di parte dell’impianto la produzione rallenterà, solo i lavoratori ne subiranno le conseguenze?

Maria Lucia Infantino
Coordinatore provinciale IDV
ml.infantino@libero.it