Sfolla carceri

Solo qualche mese, in merito al problema del sovraffollamento delle carceri, il Ministro della Giustizia Alfano, assicurava che non ci sarebbe stato un altro indulto e che il Governo stava lavorando ad una soluzione definitiva: si prevedeva un piano di edilizia carceraria che avrebbe creato 80mila nuovi posti nonché l’assunzione di 2mila agenti penitenziari.

Gli impegni assunti non sono stati mantenuti. Il piano carceri è irrealizzabile per mancanza di fondi e per i lunghi tempi di realizzazione. Inoltre, molte strutture esistenti rimangono inutilizzate per mancanza di personale.

La soluzione adottata è stata la legge n. 199/2010 (c.d. "sfolla-carceri"), che di fatto rappresenta un nuovo indulto. La normativa prevede, infatti, che la pena detentiva non superiore a 12 mesi, anche se parte residua di maggior pena, possa essere eseguita presso l'abitazione del condannato o in altro luogo pubblico o privato di cura o accoglienza. Il beneficio non è concedibile solo se vi è pericolo che il condannato possa fuggire o commettere altri reati, se il condannato è dichiarato delinquente socialmente pericoloso, abituale, professionale o se sottoposto a regime di sorveglianza particolare ovvero se il domicilio non è idoneo a tutelare le persone offese.

Il condannato tossicodipendente o alcoldipendente sottoposto ad un programma di recupero o che ad esso intenda sottoporsi, può scontare la pena presso una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata.

La legge avrà durata fino al alla completa attuazione del piano straordinario penitenziario (per cui non ci sono fondi!) e, comunque, non oltre il 31.12. 2013.

Concludendo il Governo, tanto attento al problema sicurezza, ha inteso proteggerci “sfollando” le carceri dai condannati!

Maria Lucia Infantino

Cordinatore Provinciale IDV Novara

ml.infantino@libero.it